E’ fatta. Hans-Gert Pöttering si
volta a destra e a sinistra nella solenne aula parlamentare di
Strasburgo, oggi ancora più blu e rilucente del solito, guarda i
suoi colleghi che si alzano per applaudirlo e si scioglie in un
lungo sorriso. Non la smette più di sorridere, questo energico e
distinto sessantenne tedesco, deputato europeo eletto alla guida
dell’Assemblea continentale nella consueta staffetta di mezzo
mandato. La sua felicità è la cosa più commovente di questa elezione
che in verità poco o nulla aveva di emozionante. La vita
istituzionale europea declinata a livello parlamentare vive spesso
di compromessi che hanno più il sapore di una prudente diplomazia
che di un’accesa battaglia politica. La presidenza del Parlamento è
una scelta di consuetudine, che i partiti popolare e socialista si
spartiscono in accordi a inizio legislatura: una staffetta a metà
mandato che non lascia spazio a colpi di teatro o alle ambizioni
degli outsider. I due schieramenti non si combattono e decidono di
appoggiare il candidato nominato dall’avversario, che a sua volta
avrà fatto in modo di non avanzare una candidatura sgradita. Così il
tedesco Pöttering succede al socialista spagnolo Borrell tra sorrisi
e abbracci. Una sorta di bon ton istituzionale che rende
l’esperienza parlamentare a Bruxelles e Strasburgo una dolce vita
con pochi strappi e molta cortesia.
E scortese non poteva essere la
candidatura popolare di Hans-Gert Pöttering, uno dei deputati di più
lungo corso. Calpesta le moquettes delle due sedi parlamentari fin
dal 1979, anno in cui gli elettori votarono per la prima volta
direttamente i loro rappresentanti europei. Di questa attività
continentale, Pöttering ha fatto la sua professione e la sua
carriera, in omaggio anche alla moralità della politica tedesca, che
prende l’Europa sul serio e manda a rappresentarla politici capaci e
appassionati, non parcheggiati di lusso in attesa di pronto
rimpatrio. E’ nato a Bersenbrück, un paesino vicino alla più famosa
Osnabrück in Bassa Sassonia, nel settembre del 1945, quando la
Germania capitolava in un mare di rovine. La Bassa Sassonia è la
regione nord-occidentale della Germania, al confine con l’Olanda,
strapazzata d’inverno dalle tempeste di vento e di pioggia che si
abbattono sul Mare del Nord. Dalla sua gente ha preso la cordialità
e la tenacia e pure l’allegria. Dalla sua storia familiare la
passione per l’Europa unita. Il padre non l’ha mai conosciuto: morì
in battaglia negli ultimi scampoli della seconda guerra mondiale,
quando non c’era più nulla per cui combattere. Non si stanca di
rimarcare questo dato biografico quando spiega i motivi della sua
dedizione alla causa europea: mai più guerra sul Continente.
Il suo curriculum universitario
sembra fatto apposta per arrivare fin qui: studi di legge, politica
e storia fra Bonn e Ginevra, una veloce esperienza alla Columbia di
New York. Poi ricercatore nell’università della sua Osnabrück e una
carriera sacrificata per la passione politica: nel 1995 sarà
nominato professore onorario. Ma è nel parlamento europeo che
Pöttering trova la sua consacrazione. Ci entra nel 1979 come
deputato di Osnabrück e della Frisonia orientale, non ne uscirà più.
Si infila nelle Commissioni più impegnative, non perde una
conferenza o un gruppo di lavoro, sgobba come solo i tedeschi sanno
fare. Diventa il riferimento europeo del suo partito nazionale, la
CDU che lo inserisce stabilmente nel comitato esecutivo e federale e
nel board della Fondazione Adenauer. Scala le cariche all’interno
del partito popolare europeo: vice capogruppo nel 1994, capogruppo
dal 1999. Guida i gruppi di lavoro più importanti, si distingue per
la passione con cui segue le politiche dell’allargamento ai paesi
dell’Europa centro-orientale.
Gioca sempre in attacco, ha del
futuro una visione positiva. Con lui il Ppe ha avviato il suo
duplice allargamento. Da cattolico, ha spinto e guidato la
trasformazione del Ppe da partito dei cattolici a più ampio
raggruppamento conservatore. Da europeo ha premuto l’acceleratore
verso l’integrazione dei partiti moderati che nascevano nei paesi
post-comunisti. In un partito dove la segreteria ha una funzione più
rappresentativa e il vero potere è nei gruppi parlamentari,
Pöttering lascia in eredità un Rassemblement che conta il maggior
numero di deputati e che è l’unico presente in tutti e 27 i paesi
membri dell’Unione, Romania e Bulgaria compresi.
Con l’Italia ha un legame speciale.
Ha spinto con determinazione per l’ingresso di Forza Italia nel Ppe,
nonostante l’impopolarità in Germania di Silvio Berlusconi. Ha
sudato sette camicie per arginare gli effetti della sciagurata
polemica del Cavaliere con il connazionale Schulz. E’
diplomatico verso l’ipotesi di ingresso nel Ppe di Alleanza
Nazionale: ha evitato le roboanti dichiarazioni che sono sfuggite al
suo collega belga Martens, preferendo affrontare la discussione sul
terreno politico. E’ una sorta di Dottor Sottile dei conservatori,
che sembra aver preso da ciascuno dei suoi colleghi europei qualcosa
del loro costume nazionale. Parla correntemente molte lingue e si
sforza di raccogliere il vocabolario necessario per non sfigurare
anche in quelle che non padroneggia. I suoi colleghi italiani –
notoriamente impacciati negli idiomi stranieri – lo adorano, perché
lui li prende sottobraccio conversando in italiano. Da presidente
potrà dare all’Assemblea un maggiore profilo politico. Tra le tante
polemiche che ebbe con il presidente della Commissione Romano Prodi,
una può dare il senso della sua strategia: contestando all’attuale
premier italiano la sua assenza di legame con le famiglie politiche
europee, si augurò che in un futuro non troppo lontano il presidente
della Commissione potesse essere scelto all’interno dei partiti
presenti nel parlamento europeo. Una spinta verso l’assunzione di un
maggior profilo politico da parte delle istituzioni europee. E,
forse, anche un’autocandidatura. (p. men)
(c)
Ideazione.com (2006)
Home
Page
Rivista | In
edicola | Arretrati
| Editoriali
| Feuileton
| La biblioteca
di Babele | Ideazione
Daily
Emporion | Ultimo
numero | Arretrati
Fondazione | Home
Page | Osservatorio
sul Mezzogiorno | Osservatorio
sull'Energia | Convegni
| Libri
Network | Italiano
| Internazionale
Redazione | Chi
siamo | Contatti
| Abbonamenti|
L'archivio
di Ideazione.com 2001-2006