Tra le molte specie di
cui gli ambientalisti temono l’estinzione a causa del
comportamento dell’uomo, le più preziose pare che siano
quelle degli squali. L’uomo dà ad essi una caccia spietata,
sia per cibarsi delle loro carni e per curarsi con l’olio
del loro fegato, sia per la credenza popolare che gli squali
siano dannosi. Anzi, essi sono tra gli animali più utili al
pianeta. E’ vero che alcune specie assalgono l’uomo, ma lo
fanno solo se provocate. In compenso gli squali si sono
meritati il titolo di “spazzini dei mari” per la loro
accuratezza nell’ingollare ogni genere di sostanze, in
particolare al seguito delle navi da carico. Queste,
nonostante le campagne degli ambientalisti, lasciano ancora
spesso cadere in mare oggetti non biodegradabili, come
sacchi di plastica, che vengono trovati intatti nello
stomaco degli squali. Contro una superstizione medievale, è
stato riconosciuto che la maggior parte delle specie di
squalo ingoia intatte le prede: i denti servono solo per
afferrarle. Basta, per accertarsene, consultare
l’enciclopedia Larousse, la cui impostazione
neoilluministica è garanzia di obiettività. Per questo nello
stomaco degli squali si trovano a volte corpi di altri
animali, marini o terrestri, anche grandi, praticamente
intatti benché defunti.
Alcune specie
di squalo vivono nel Mediterraneo, ma raramente in conflitto
con l’uomo perché nessuna di esse oltrepassa i limiti di
balneazione segnalati da apposite boe. Sono per contro i
turisti, dotati di imbarcazioni a motore sempre più
inquinanti, quelli che escono in mare aperto dove gli squali
hanno il loro habitat. Si pensi al golfo di
Portofino. Nel periodo della procreazione gli squali si
avvicinano alla costa per sgravarsi dei piccoli, ma ben
raramente entrano nel golfo. I motoscafi, per contro, escono
in mare aperto, gettano l’ancora, e i bagnanti prendono a
nuotare intimorendo le femmine venute a partorire. Queste
sono impressionate soprattutto dalle bagnanti in bikini. E’
vero che, se non provocata, è rarissimo che una bagnante in
bikini assalga uno squalo: ma questo i pesci non lo sanno e
quello che sarebbe un parto naturale rischia di trasformarsi
in aborto. Del resto il termine con cui vengono comunemente
chiamati gli squali, “pescicani”, mostra il disprezzo per la
natura di chi non ha sensibilità per l’ambiente: quasi che,
anziché animali benefici, gli squali fossero simili a
speculatori o arricchiti di guerra.
(c)
Ideazione.com (2006)
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