Decidere.net, in marcia per le pensioni
di Daniele Capezzone
[20 set 07]
Sabato 22 Settembre (e
sarà il weekend che precede la stesura della legge finanziaria),
Decidere.net promuove una manifestazione nazionale sulla questione
previdenziale, che si terrà a Roma. L'aspetto inaccettabile della
controriforma delle pensioni recentemente annunciata dal governo (sotto
dettatura della sinistra comunista e del sindacato) consiste, in primo
luogo, nella direzione di marcia obiettivamente opposta a quella seguita nei
maggiori paesi occidentali. Ovunque, tenendo conto delle tendenze
demografiche, l'età pensionabile sale, e le opinioni pubbliche di buon grado
accettano un piccolo sacrificio in più. Al contrario, qui si è scelto di
attaccare la parte più convincente della riforma pre-esistente, e di
impiegare risorse pubbliche (con un costo di 10 miliardi di euro,
praticamente una manovrina!) per abbassare l'età pensionabile.
Peggio ancora, la gran parte del costo (3,6 miliardi: quindi quasi i due
quinti dell'operazione) graverà sulle spalle dei lavoratori flessibili, che
subiranno l'aumento dei propri contributi previdenziali fino al 26,5 per
cento. In sostanza, un giovane, ad esempio un venticinquenne, dovrà versare
un quarto del suo stipendio in contributi per pagare la pensione ad un
cinquantottenne, il quale, com'è naturale, a quel punto, si cercherà
comunque un lavoro in nero. E sono proprio queste le conseguenze più
negative dell'operazione: per un verso, il tentativo di disincentivare e
ostacolare tutte le forme di lavoro flessibile, per un evidente pregiudizio
ideologico; per altro verso, un potente incentivo all'allargamento dello
spazio del lavoro sommerso. Senza dire che è un vero imbroglio spendere,
come fa la sinistra comunista e massimalista, lacrime di coccodrillo sui
lavoratori flessibili (tanto per continuare a criminalizzare la legge Biagi
e a raccontare bugie su di essa, secondo una ormai radicata e sbagliata
abitudine), e poi mettere proprio a carico dei ragazzi parasubordinati la
copertura di una controriforma. Contro tutto questo, e per una riforma delle
pensioni degna di un paese civile, è dunque convocata la manifestazione.
L'appuntamento è alle ore 16 in piazza della Rotonda (Pantheon), a Roma,
dove si terrà una serie di interventi, con i rappresentanti delle
organizzazioni promotrici. Poi partirà una marcia che avrà come tappa la
sede della Cgil in corso Italia (non della Cisl e della Uil, che hanno
cercato quanto meno di contenere, sia pure troppo timidamente, i danni della
controriforma); il percorso si concluderà in piazza Fiume.
Tutti insieme, rivolgeremo un appello a quanti hanno davvero a cuore le
esigenze di riforma, e a coloro - in particolare - che ritengono un errore
gravissimo penalizzare e tagliar fuori le nuove generazioni, affinché
facciano propri gli obiettivi della manifestazione e colgano questa
occasione per mettere in discussione, correggere, e speriamo capovolgere, la
controriforma annunciata dal governo Prodi. E lo stesso esecutivo deve
sapere che, se invece rimarrà tetragono sulle sue posizioni, si assumerà una
(ulteriore) responsabilità ben difficilmente cancellabile: quella di avere
fatto fare al paese un passo indietro gravissimo su un tema essenziale, e di
avere colpito le generazioni più giovani (quelle che non possono né
“ricattare” né scioperare né protestare). Una saggia riforma previdenziale
può essere invece l'occasione per un nuovo patto, per una nuova alleanza tra
padri e figli. E' questo ciò a cui occorre puntare. Per questo, e contro il
conservatorismo della sinistra comunista e massimalista (così come contro
l’inaccettabile cedimento del governo e del resto della coalizione di
centrosinistra), appuntamento a sabato, alle 16, al Pantheon. E sarà solo
l’inizio di un buon cammino comune.
(c)
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