Perugia e il nefasto incontro di quattro continenti
di Vittorio Mathieu
[04 dic 07]
La cronaca nera di
solito è noiosa, ma il giallo di Perugia fa eccezione. Sede di una antica
Università per stranieri, a livello giovanile Perugia è una città
internazionale: di solito nel bene, ma questa volta nel male. I protagonisti
vengono da quattro continenti (uno dei genitori della vittima è indiano) e
si distinguono per una fantasia sfrenata, che va dalla mistica alla demenza
e al “politicamente corretto”. Il solo punto su cui ci sia un accordo totale
è il sesso, inteso come assenza di regole. Per loro il sesso “va da sé” e
quando una cosa va da sé in inglese si dice che è a matter of course;
ma in questo caso si dovrebbe dire piuttosto a matter of intercourse.
Il congolese è stato il primo a uscirne felicemente grazie anche al suo nome
che vorrebbe ricordare un eroe della guerra di indipendenza sfociata in
alcune guerre civili con centinaia di migliaia di morti. Però l’ivoriano lo
supera in fantasia. Arrestato in Germania perché viaggiava senza biglietto è
talmente ossessionato dalla reazione in agguato da scappare all’estero
appena un normale rapporto sessuale sfocia in una tragedia; e si dice in
grado di riconoscere l’assassino che, incontrandolo, gli avrebbe detto:
“Tanto incolperanno te, che sei un negro”.
La giovane americana ha una funzione fabulatrice sfrenata, che spazia su
tutti i campi, e una sensibilità che la induce a fidanzarsi – ossia ad
unirsi con fiducia o “fidanza” – a chiunque si mostri sollecito di farlo. I
parenti a loro volta sono accorsi per rendersi conto da vicino di che cosa
scaturisca da un incontro di più civiltà che vanno d’accordo solo sul sesso.
Un tema che Goldoni sviluppò in modo più bonario nella Bottega del Caffè,
imitato da Friedrich Hebbel in “Quattro nazioni sotto un tetto”. (Nella
fattispecie il tetto è quello di una villetta alla periferia di Perugia).
La polizia giudiziaria indaga con tutti i mezzi sofisticati che il progresso
le ha messo a disposizione, ma pratica ancora il criterio enunciato dal
cocainomane Sherlok Holmes: quando tutte le ipotesi verosimili risultano
escluse, si deve accettare per vero l’inverosimile.
(c)
Ideazione.com (2006)
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