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		Sotto pressione Europa e multiculturalismodi Tony Siino*
 [15 lug 05]
 
 Dopo l'attentato di Londra stiamo celebrando principalmente due 
        funerali. Il primo è quello dell'Europa per come l'abbiamo immaginata 
        nell'ultimo decennio, cioè come unione politica di paesi in cui merci e 
        persone circolano liberamente. I referendum e la sospensione unilaterale 
        di Schengen hanno un peso fortissimo, malgrado si cerchi di minimizzare. 
        Il secondo è quello del multiculturalismo.
 
 Che cosa intendiamo per multiculturalismo? Un modello di integrazione e 
        convivenza che prevede una relativizzazione dei valori che investe anche 
        l'ambito pubblico. E da qui la polemica italiana sul crocifisso e sul 
        presepe a scuola, quella francese sul velo, i dibattiti 
        sull'infibulazione e tante altre che hanno avuto meno rilevanza 
        mediatica. L'esperienza ci insegna che tra le pieghe della rule of law 
        europea (e in particolare in quella della libertà d'espressione) nei 
        fatti sono stati partoriti dei mostri. Gli imam hanno predicato nelle 
        moschee europee la violenza e noi non li abbiamo fermati in nome del 
        multiculturalismo, sbagliando. Da una parte c'è la tolleranza, 
        dall'altra la guerra santa.
 
 Chi sono i mostri? I terroristi dell'undici settembre con passaporto 
        tedesco, l'assassino olandese di Theo Van Gogh, i britannici giocatori 
        di cricket e studenti universitari assassini degli attentati di Londra. 
        Erano islamici ed europei. Non c’è remora politicamente corretta che 
        possa impedire di certificare che gli immigrati di seconda e terza 
        generazione divenuti terroristi dimostrano il fallimento del modello 
        multiculturale dell'integrazione. Facciamo autocritica e riconosciamo 
        che molte comunità arabe non si integrano e vivono nelle capitali 
        europee in quartieri-ghetto in nome di un'estremizzazione del 
        relativismo dei valori, guardando in cagnesco gli autoctoni. I più 
        intelligenti tra loro studiano nelle nostre scuole, ma a volte 
        continuano a guardarci con odio e dopo aver imparato la chimica, magari 
        a Leeds, ci fanno una bomba.
 
 Si devono accogliere e rispettare tutti quegli islamici che vogliono 
        abitare in Europa condividendone però i valori in nome di un pluralismo 
        culturale, difeso tra l'altro dall'Unesco, che tende a rimanere 
        "plurale" nell'ambito privato, mentre la cultura maggioritaria prevale 
        nell'ambito pubblico. Ma che sia necessario ridiscutere i termini delle 
        politiche di accoglienza in Europa è ormai opinione che ha conquistato 
        anche intellettuali e politici come
        
        Magdi Allam, che ha raccontato in un 
        bel reportage dello scorso anno il fallimento del modello olandese, ed
        
        Emma Bonino, politico da sempre in 
        prima linea nella difesa dei diritti.
 
 15 luglio 2005
 
        * Tony Siino 
        è il titolare del blog 
        Deeario |