Punto militare.
All'alba, al cuore di Saddam
All'alba. Proprio al cuore del regime di Saddam. Una serie di missili da
crociera Tomahawk e le bombe ad alta precisione sganciate dagli stealth
F-117 americani hanno colpito "obiettivi di comando e
controllo" dell'amministrazione irachena. In quello che è stato il
primo, inaspettato, "sparo" della seconda Guerra del Golfo.
Tutti si aspettavano, scaduto l'ultimatum di 48 ore, l'attacco su larga
scala che gli analisti avevano predetto. Si erano già mossi i 20mila
uomini della 3ª divisione di
fanteria dell'esercito statunitense, agli ordini del generale Buford
Blount III. Una lunga colonna di uomini e carri armati era
avanzata lentamente, nella notte, scossa da una tempesta di sabbia di insolite
proporzioni, verso il confine tra Irak e Kuwait. In attesa del segnale.
Contemporaneamente, aerei americani e britannici avevano iniziato ad
intensificare i bombardamenti contro le postazioni militari irachene
nella no-fly zone meridionale. E da Bassora arrivava la notizia che
unità di marines stavano dirigendosi verso il porto di Umm Qasr, insieme
a due brigate della prima divisione corazzata britannica. Ma non era il
"mayday" definitivo. Tanto che, con il passare del tempo, si faceva
largo l'ipotesi che per l'attacco si sarebbe dovuto aspettare fino alla
notte seguente.
Poi le esplosioni a Baghdad. E il
discorso del presidente George W. Bush che apriva, di fatto, il
conflitto. La prima operazione, denominata "decapitation strike", ha
tentato di colpire un obiettivo molto vicino al rais. Probabilmente allo
scopo di fiaccare fin dal principio una resistenza irachena che già si
stava facendo notare per la sua forte propensione alla resa. Secondo la
NBC, lo stesso Saddam stava partecipando ad una riunione strategica con
alcuni dei suoi generali. Una "finestra di opportunità" a cui sarebbe
stato sbagliato rinunciare. Ma è ancora presto per conoscere i dettagli
di questo attacco mirato.
In ogni caso, si è trattato soltanto
dell'inizio di quello che, giurano gli esperti, sarà "un uragano di
bombe intelligenti e di missili Cruise: almeno 3.000 nelle prime 48 ore,
dieci volte quanto ne vennero impiegate nella Guerra del Golfo del
1991". I 280mila soldati americani e britannici delle truppe di terra
interverranno al momento opportuno per conquistare Bassora, a una
sessantina di chilometri dal confine con il Kuwait, e poi i campi
petroliferi del sud-ovest. Prima di puntare sulla capitale. Ma truppe
speciali di elite potrebbero attaccare ovunque, soprattutto per
neutralizzare centri di comando. Con un po' di fortuna, e qualche
"decapitation strike" andato a segno, il numero delle vittime di questa
guerra potrebbe essere meno spaventoso del previsto. (a.man.)
20 marzo 2003
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