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I fatti sono ormai noti, e chi avesse
ancora la curiosità di seguire gli sviluppi delle indagini può farlo
direttamente dalle pagine di due quotidiani austriaci,
Der Standard
e
Kurier
che alla vicenda dedicano pagine speciali. Se siete ancora più pruriginosi,
allora sono le pagine della
Bild
che fanno per voi, con tanto di spazio alle potenzialità multimediali di
Internet, o quelle dei britannici
Sun
e
Mirror.
Quanto all’Austria, la
Bbc
indaga nelle inquietudini del paese alpino, teatro per la seconda volta di
una storia simile dopo il caso di Natascha Kampusch. Sull’ondata di
indignazione che si è sollevata, il londinese
Times
si interroga se in questi casi valga la pena di slavaguardare il ruolo degli
avvocati d’ufficio: chi vorrà difendere un uomo come Fritzl? E chi vorrà
difendere il giornalismo spazzatura? Se lo chiede il settimanale tedesco
Zeit
con un articolo molto critico sull’approccio della stampa popolare alla
vicenda di Amstetten: il titolo è esplicito, iene alla casa dell’orrore.
Se prevale il giornalismo spazzatura
Sempre la Zeit approfitta dello spunto per approfondire il legame tra
l’esplosione del giornalismo spazzatura, che in Germania si chiama
“Boulevardjournalismus” e la diffusione della stampa online. Se il
numero dei click
diventa l’unica misura del successo (e l’unica misura che interessa agli
inserzionisti) la strada è segnata e la
qualità perduta.
Secondo il settimanale, il problema non è nei lettori (che i giornali
popolari incontrino il gusto della massa è dato ormai acquisito) ma nei
giornali: se un commento dotto vale un click e la galleria fotografica
dell’ultimo protagonista di un reality show vale venti click, dove andrà a
finire il giornalismo? Ovviamente si generalizza, ma la questione riguarda
non tanto la stampa specializzata, quanto quella generalista considerata
seria. Avete mai dato una sbirciata a quali sono gli articoli più letti sul
sito del Corriere della Sera? Fatelo. Sul giornalismo online, comunque, la
Zeit costruisce, articolo dopo articolo, un archivio dossier:
il link è qui.
La Serbia più vicina all’Europa (ma fra due settimane si vota)
Storica firma a Lussemburgo tra Unione Europea e Serbia per la stipula
dell’Accordo di stabilità e associazione: di fatto l’anticamera della piena
adesione. Riserve di Belgio e Olanda, che sull’ingresso di Belgrado nell’Ue
mantengono un atteggiamento piuttosto scettico. Ma la firma, che giunge a
due settimane dal voto parlamentare che eleggerà anche il nuovo governo, è
un aiuto alla campagna degli europeisti ed è stata per questo violentemente
criticata dal candidato Kostunica che sta cavalcando la rabbia nazionalista
contro l’Ue e gli Stati Uniti, rei di aver promosso l’indipendenza del
Kosovo. La notizia in dettaglio la riportiamo in italiano dal sito
Ansa Balcani,
così come in italiano è la prima analisi da
Osservatorio Balcani.
Il punto di vista francese lo affidiamo a
Le Monde
che racconta proprio le contrastanti reazioni in Serbia così come la tedesca
Frankfurter Allgemeine.
Parigi apre le porte dell’Ue all’Ucraina
Cambio di strategia politica in Francia verso l’Europa dell’Est. Dopo
gli anni bui di Chirac, Sarkozy sembra ritornare su uno dei filoni cari alla
tradizione diplomatica francese: l’amicizia e la simpatia verso i paesi
dell’oriente europeo (in passato queste alleanze erano giocate in funzione
anti-tedesca). Ne parla
Le Monde,
annunciando che in vista del semestre di presidenza francese dell’Ue,
Sarkozy avrebbe in mente di lanciare una campagna per l’adesione
dell’ucraina all’Unione Europea.
La Germania scopre la democrazia diretta
I tedeschi, invece, sembra stiano prendendo gusto al referendum. Lo
sostiene l’Economist,
partendo dal voto che ha visto la settimana scorsa i berlinesi impegnati a
decidere le sorti del loro storico aeroporto di Tempelhof e quelli di
Schwerin i destini del loro borgomastro. Altri referendum sono in vista, in
Baviera, nella Saar, in Brandeburgo sui temi più disparati, dal salario
minimo alle tasse alla costruzione di centrali industriali. Il settimanale
inglese sottolinea come i politici non vedano proprio di buon gusto questa
ondata di voto popolare. Ma il referendum più balzano potrebbe tenersi di
nuovo a Berlino. Sotto scacco potrebbe esserci la legge contro il fumo,
sulla cui difficile applicazione vi abbiamo parlato
qualche settimana fa.
Il complesso processo di raccolta delle firme è avviato, come ci racconta il
Tagesspiegel.
In Svezia si vuol ridiscutere la legge sull’asilo politico
Dalla Svezia, infine, un lungo reportage del
Financial Times
sulle preoccupazioni legate al crescente immigrazione di cittadini iracheni,
molti anche di religione cristiana, che il paese scandinavo ospita grazie ad
una legge sull’asilo assai liberale e che consente, ad esempio, l’immediato
ingresso anche dei familiari del rifugiato. Per la Svezia è una lunga
tradizione. Ma, nonostante il reportage racconti anche molte storie di
successo di questa immigrazione, la popolazione locale appare inquieta e
alcuni politici, specie nei comuni, stanno pensando di ridiscutere la legge.
Le riflessioni di un filosofo sul mondo che cambia. _____________ Un occhio indiscreto e dissacrante nei Palazzi del potere. _____________ _________________ IL POST I migliori post del giorno selezionati dai blog di Ideazione. _____________ IDEAZIONE DOSSIER Analisi, approfondimenti e reportage.
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