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Gaetano Pizzonia
Il Profeta dell'anarchismo
Città del Sole Edizioni, Reggio Calabria, 2007
pp. 198, euro 12,00

di Stefano Caliciuri

Un’analisi completa e particolareggiata di tutti gli scritti, anche minori, di Max Stirner, il filosofo dell’egoismo: è quanto ha pubblicato Gaetano Pizzonia (Il profeta dell’anarchismo, pagg 202, 12 euro, Città del Sole editore), docente di filosofia, già collaboratore della Gazzetta del Sud. Il lavoro nasce con l’intento di offrire al lettore un quadro particoleraggiato della concezione filosofico-politica di Stirner (il cui vero nome era Johann Caspar Schmidt) ed esamina in ordine cronologico tutti gli scritti di quello che è stato considerato il “profeto dell’anarchismo”, partendo da La Recensione per concludere con una delle sue massime opere, L’Unico e la sua proprietà. In quest’ultimo lavoro Stirner elabora quella che è considera una delle sue massime teorie: non esiste una vera e assoluta libera concorrenza in presenza di uno Stato. La libera concorrenza significherebbe infatti l’uguaglianza assoluta nei confronti e nel rapporto con lo Stato; e l’uguaglianza di fronte al “fantasma” di uno Stato dissolve quella che è la concezione stirneriana dell'Unico come differenza assoluta, e non differenza da qualcuno o qualcosa. In ogni momento, infatti, si concorre sempre e solo con il beneplacito dello Stato che, in altre parole, concede diritti (tra i quali quello di potere essere in concorrenza) solo per formarsi dei “servi”. Interessante anche la differenza tra rivoluzione (effettuata dalla massa, dal popolo, dalla collettività) e rivolta (che invece ha come protagonista il singolo).

Anche per questa sua concezione personalistica del “bene”, Max Stirner viene considerato come uno degli antesignani di movimenti quali nichilismo, esistenzialismo, anarchismo e soprattutto anarchismo individualista. Nega esplicitamente di sostenere una posizione filosofica assoluta, aggiungendo se proprio fosse costretto a riconoscersi in qualche “ismo”, questo non potrebbe che essere l’egoismo. Stirner chiaramente aderisce sia all’egoismo psicologico sia all’egoismo etico, le antitesi di tutte le ideologie più tradizionali e di tutti gli atteggiamenti sociali come lui li concepiva.

La filosofia di Stirner ha suscitato accesi dibattiti che hanno coinvolto personaggi come Karl Marx, Søren Kierkegaard, Benjamin Tucker, Carl Schmitt, Benito Mussolini, Dora Marsden, Robert Anton Wilson e i situazionisti. Friedrich Nietzsche invece non riconobbe esplicitamente i suoi debiti nei confronti di Stirner, e anzi confidò ad alcuni suoi allievi il timore di essere accusato di plagio. Negò di aver mai letto il suo libro, cosa che invece risultò alcuni anni dopo la sua morte. Stirner rimane ancor oggi al centro di un dibattito diffuso e animato: un’ampia letteratura secondaria compare in tedesco, italiano, francese e spagnolo, mentre in inglese vi sono solo interventi che sottolineano le interpretazioni anarchica ed esistenzialista del suo pensiero.

 

 

 

 

 

 

 


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