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[10 lug 08]

L'Olanda vieta il fumo (di sigaretta)

C’è una nube che si addensa minacciosa sulla ridente Olanda, sui canali di Amsterdam, sui suoi rinomati coffee shops e sulle frotte di giovani turisti che ogni anno invadono il Paese dei tulipani, raramente attratti dai quadri di Vincent Van Gogh. E non è una delle nuvole solite, di quelle dal caratteristico aroma, che si addensano solitamente nei locali della capitale. Al contrario, si tratta di una nube che minaccia di cambiare drasticamente il volto e le abitudini del Paese. Stiamo parlando della legge che vieta il fumo – quello di nicotina – nei locali pubblici, quella legge attiva in Italia dal lontano 2005 e che dal primo luglio di quest’anno è entrata in vigore anche in Olanda. Si fa strada quello che a noi appare come un controsenso pazzesco: in Olanda, dunque, sarà ancora possibile acquistare e consumare hashish e marjuana (non legali ma tolleratissimi) nei locali appositi – che pudicamente si chiamano coffee shops, anche se raramente vi si vede qualcuno con una tazza di caffè - , ma non le sigarette, almeno quelle classiche fatte col tabacco. Bisogna ammettere che la cosa fa un po’ sorridere. Sennonché, si pone un altro problema piuttosto serio: normalmente hashish e marjuana si fumano mischiate con il tabacco. Come si farà ora che il tabacco è vietato?

La questione sta turbando i sonni dei gestori dei coffe shops, preoccupati di come reagirà la loro clientela ad un cambiamento di abitudini così drastico. “Sarà veramente dura. – commentano al Russland coffee shop di Amsterdam – Bisogna stare a vedere cosa succederà. Di sicuro nessuno viene qui per il caffè”. Una cosa, però, per il momento appare certa. Non ci sarà nessuna deroga al divieto di fumo (di nicotina), nemmeno per i coffee shops. La legge si pone come obiettivo quello di ridurre il numero dei dipendenti da nicotina, che oggi in Olanda sono quattro milioni su sedici milioni di abitanti, e il governo sembra intenzionato ad usare il pugno di ferro. E allora qualcuno cerca già di correre ai ripari per non deludere la clientela. Arjan Roskam, proprietario del coffee shop Greenhouse e portavoce dell’Associazione olandese dei rivenditori di Cannabis, non appare preoccupato dal divieto più di tanto. “Fumare cannabis è molto più salutare che fumare tabacco – dichiara – quindi si tratta di una legge giusta. Lentamente ci si sta rendendo conto che il tabacco non è la soluzione giusta. Bisogna fumare cannabis pura”. In linea con le sue opinioni (sulle quali alcuni medici e psicologi potrebbero obiettare, ma che sono evidentemente condivise dalle autorità olandesi), Roskam sta attrezzando la sua Greenhouse con pipe ad acqua e strani vaporizzatori, che consentono di inalare direttamente Thc puro, il principio attivo della cannabis. Chissà come reagiranno gli avventori a questo cambiamento di abitudini.

Nel frattempo la Gran Bretagna traccia il bilancio del suo primo anno di legge antifumo, che ha avuto anche qualche risvolto inaspettato. Quello che si poteva prevedere è che 400mila fumatori hanno detto addio alla sigaretta negli ultimi dodici mesi e che sono aumentati a dismisura i beer gardens, cioè i pub all’aperto. Anche l’offerta dei pub è migliorata: i gestori hanno capito che se vogliono tenersi la gente nel locale, devono metterci un po’ di impegno e quindi via a musica dal vivo, tavoli da poker, karaoke, quiz e serate a tema. Sono aumentati anche i pub che servono cibo, una pacchia per gli chef che hanno visto aumentare la loro paga di un 5-10 per cento. Si lamentano, invece, le lavanderie a secco, che denunciano un vistoso calo degli affari: i pub non sono più gli antri affumicati di una volta e nessuno ha più bisogno di portare l’abito in tintoria per una rinfrescata. Da quest’anno di divieto di fumo, la Gran Bretagna esce arricchita anche nel vocabolario. Un nuovo termine, infatti, è entrato nell’uso comune. Smirting nasce dalla fusione di smoking e flirting e descrive quel feeling di complicità che nasce fra due persone che si incontrano sulla porta di un locale pubblico per fumare una sigaretta. E che magari, con la scusa di condividere l’accendino...

 

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