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[01 lug 08]
Mauro
D'Attis, un forum per gli amministratori
Mauro D’Attis, 34 anni, è l’ideatore e promotore del forum telematico, il Gall, destinato ai giovani amministratori di Forza Italia ma aperto a chiunque abbia nel pensiero liberale il proprio faro di riferimento. Un luogo di incontro virtuale, ma soprattutto una bacheca aperta al confronto ed alla messa in rete delle esperienze. Cosicché un’intuizione singola possa facilmente diventare una realtà diffusa. Da dodici anni seduto tra i banchi consiliari della sua città, Brindisi, gli ultimi quattro dei quali nelle vesti anche di assessore, D’Attis da sempre è convinto che per amministrare la cosa pubblica oltre alla passione ed all’impegno è fondamentale l’aggiornamento costante. Ma a chi rivolgersi? Non esistono scuole e spesso nemmeno dirigenti politici che abbiano la voglia (ma certamente avrebbero il tempo) di affiancare un novizio nei meandri della Pubblica Amministrazione. Ecco l’intuizione: perché non aprire un sito sul web destinato per tutti coloro che ricoprono incarichi pubblici, trasformando quindi uno spazio virtuale di incontro in un luogo reale di confronto? Detto, fatto.
“Sembrerà strano, ma dare vita al forum è stato semplicissimo. Semmai la difficoltà stava nel trovare una soluzione su come riempire il vuoto che c’era”.
Vuoto di che
tipo?
Di
ogni tipo. I partiti politici comunemente intesi non esistono più. Oggi
chi vuole fare politica, e soprattutto se vuole impegnarsi
nell’amministrazione della propria città, deve imparare sulla propria
pelle. Solo sbagliando potrà farsi l’esperienza necessaria per non
ripetere l’errore. Oppure deve essere fortunato a trovare qualcuno che
abbia l voglia di spiegare, per così dire, i trucchi del mestiere. Che
in politica significa ad esempio come poter avere accesso a
finanziamenti europei mirati. Invece ognuno è abbandonato a se stesso.
Guardiamo il
lato positivo della medaglia: chi è più bravo va avanti.
Sarebbe bello, però purtroppo non è così. Faccio un ragionamento tanto
semplice quanto pro domo mea: chi me lo fa fare di mettermi contro il
potere consolidato? La realtà è che nessuno cerca di fare qualcosa di
più dell’ordinario nel timore di andare contro la volontà o l’interesse
del potere consolidato. Sarebbe bello poter dire con chiarezza e
sincerità quello che si pensa, però si rischia di fare un passo falso e
vedersi tagliati fuori dai cosiddetti giri che contano.
Ecco perché i
giovani non riescono ad emergere. Non hanno coraggio…
Non tenderei a generalizzare. Nel mio piccolo sto cercando di dare un
contributo propositivo. Non ho timore nel dire che non c’è nessuno oggi
in grado di perdere tempo a formare un giovane, come non ho timore nel
dire che non c’è nessuno in grado di rischiare di mettersi contro il
potente di turno vedendo così sfumata la propria possibilità di far
carriera, sia nella politica che nella professione. Il ricambio
generazionale non dipende soltanto dall’ingordigia dei vecchi apparati,
ma anche dalla mancanza di ambizione da parte dei giovani.
Un
ragionamento coraggioso.
Vede? Se anche lei lo giudica un ragionamento coraggioso significa che
dà per scontato che le cose stiano effettivamente così. Se non cambiamo
atteggiamento non sarà solo la nostra generazione a rimetterci, ma anche
quella dei nostri figli perché si vedrà obbligata ad essere amministrata
e guidata politicamente da mediocri.
Siamo ancora
in tempo per migliorarci?
Se dicesse di no sarei un menagramo e autolesionista. Ma anche se non lo
fossimo più, dobbiamo comunque essere in grado di trovare il tempo per
recuperare.
Come?
Il forum dei giovani amministratori è un tentativo. Mettere in rete le
esperienze comuni è un metodo veloce e pratico per essere sempre
aggiornati ma soprattutto per entrare in possesso di conoscenze che
altrimenti nessuno ci fornirebbe. Avere la possibilità di accesso ad un
patrimonio comune significa avere la possibilità di apprendere questioni
che altrimenti non sapremmo dirimere. Le faccio l’esempio della città
che conosco meglio, cioè Brindisi. In tre anni, oltre l’ordinaria
amministrazione, siamo riusciti ad inaugurare il teatro comunale e farlo
funzionare tutte le settimane; riportare agli antichi splendori il
capitello della colonna terminale della via Appia che giaceva in un
magazzino di una fonderia; ammodernare il porto consentendo l’attracco
di nuove navi inserendo la città nelle rotte di crociera. Questo
significa che se qualche mio collega assessore avesse l’esigenza di
riprodurre anche sul suo territorio una di queste cose, potrebbe sapere
come fare accedendo sul forum e scaricando i documenti da me prodotti.
Documenti
che, se messi in rete, soddisfano anche i criteri della trasparenza.
Certamente. Però il fine ultimo non è comunque la trasparenza, pur
essendo importante. E’ il confronto. Pubblico, aperto, libero al
giudizio ed anche alla critica. Se di trasparenza dobbiamo parlare,
sarebbe meglio riferirsi alla trasparenza delle volontà. Chi vieta, ad
esempio, di mettere a disposizione della collettività internauta, ad
esempio, strategie locali per la detassazione delle nuove famiglie? O
delle aziende di nuova costituzione? Lo ripeto: un politico moderno deve
sapersi confrontare con i suoi pari cercando soluzioni per la
collettività. Se qualcuno pensa che può fare tutto da solo, pensando di
avere trucchi o segreti, è bene che smetta di amministrare perché prima
o poi dovrà dare conto ai cittadini. Questi non sono stupidi, sanno
capire perfettamente se un assessore è competente, si applica per la
collettività oppure per mero tornaconto personale.
Si è ancora
in tempo per recuperare?
Bisognerebbe cominciare dall’inizio. E cioè dal sistema elettorale.
Ridare cioè nuovamente la parola ai cittadini, consentendo loro di
eleggere un candidato non per la fiducia che ripone verso il leader del
partito ma in base alla sua reale competenza. E’ giusto che ogni
territorio possa esprimere un suo rappresentante. Oggi purtroppo votiamo
ma non eleggiamo, scegliamo un partito ma non sappiamo chi ci
rappresenterà. Per intenderci, il mio modello elettorale ideale per le
politiche sarebbe quello attualmente regionale: due schieramenti,
indicazione del premier, premio di maggioranza, alto sbarramento. A
questo aggiungerei le primarie di coalizione per la scelta sia del
premier che del candidato di collegio.
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