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[20 mar 08]

Fedeli? Solo per amore


E’ l’amore che ci rende fedeli. Può sembrare una banalità ma questo è il risultato di uno studio condotto dallo psicologo Gian Gonzaga e dai suoi ricercatori della University of California di Los Angeles. Lo psicologo, che lavora anche per un’agenzia matrimoniale online, ha cercato di capire cosa spinge le coppie a rimanere monogame, andando contro la fredda logica evolutiva che indurrebbe istintivamente l’essere umano a preferire un guadagno immediato a una perdita a lungo termine. Cioè, in termini spicci, a concedersi i piaceri di una scappatella, sottovalutando i rischi di causare un terremoto nella loro relazione stabile. Per svelare questo arcano del comportamento umano, Gonzaga ha preso in esame un gruppo di 120 studenti eterosessuali che avevano relazioni stabili e fornito loro una serie di foto di persone sessualmente appetibili sulle quali farsi gli occhi. Le foto erano state scaricate dal popolare sito per incontri americano Hot or not, e i ricercatori assicurano che avevano scelto solo quelle veramente hot. Fra le dozzine di foto, gli studenti dovevano scegliere le persone dalle quali si sentivano fisicamente maggiormente attratti.

Poi le cavie sono state divise in tre gruppi. Ai ragazzi del primo gruppo è stato chiesto di descrivere per iscritto il momento in cui si sono sentiti più innamorati del loro partner; a quelli del secondo il momento in cui si sono sentiti maggiormente attratti dal loro compagno. In pratica i ricercatori chiedevano di dare sfogo a un intenso momento di amore o di desiderio sessuale per il compagno. Al terzo gruppo, che fungeva da gruppo di controllo, è stato chiesto di scrivere su un tema a piacere. A tutti è stato,poi, intimato di non pensare alle immagini che avevano guardato precedentemente (ben sapendo che il modo migliore per spingere qualcuno a fare qualcosa è quello di proibirlo); tutte le volte che però queste tornavano alla mente, gli studenti dovevano segnare una tacca sul margine dei loro fogli. Il risultato è che i ragazzi che erano immersi a descrivere un momento d’amore, hanno pensato alle foto conturbanti esaminate poco prima sei volte di meno rispetto quelli del gruppo di controllo e oltre quattro volte di meno rispetto a quelli che stavano descrivendo un momento di desiderio sessuale.

Alla fine del componimento, poi, è stato chiesto a tutti gli studenti di stilare un elenco delle caratteristiche attraenti delle persone nelle foto. I ragazzi che avevano scritto di amore, ricordavano in media due terzi delle grazie fotografate rispetto a quelli degli altri due gruppi. Di più: quelli del primo gruppo ricordavano caratteristiche generali, come il colore degli indumenti o dove era stata scattata la foto, ma niente di conturbante o seducente. Come se la loro memoria avesse operato una scelta selettiva, allontanando tutte le possibili tentazioni. Si tratta del primo studio che mette in evidenza la funzione dell’amore nel mantenere le persone fedeli. Secondo i ricercatori della Ucla, la cultura popolare tende a confondere amore e desiderio sessuale; invece da un punto di vista evolutivo, il primo risponde a una funzione diversa. E’ un meccanismo di impegno, che si è evoluto per permetterci di identificarci e di rimanere attaccati a un compagno abbastanza a lungo da crescere dei figli. Insomma, l’amore per il proprio compagno fa apparire tutti gli altri meno attraenti e aiuta a spazzare via ogni tentazione. Più che essere cieco, l’amore acceca.

 

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